L’analisi dei bisogni può fornire un’ottica nuova per inquadrare molte dinamiche all’interno del percorso di una terapia di un gruppo. Poniamo quindi la nostra attenzione su quello che avviene in occasione del primo incontro con un potenziale paziente che si rivolge a noi per un generico tipo di aiuto psicologico.
Osserviamo, dall’esterno, i due protagonisti dell’incontro:
Di ciascuno dei due possiamo indovinare quali siano le attitudini, gli interessi, le motivazioni. Il terapeuta nutre delle aspettative nei confronti del potenziale paziente: per questo scopo si è preparato nel corso di lunghi anni, ha potenziato le sue attitudini naturali, ha rafforzato l’interesse per questo particolare lavoro.
Si aspetta un riconoscimento del suo livello di preparazione, una fiducia basilare per un rapporto che sta per iniziare, una accettazione del suo diritto di definire la situazione psicologica del paziente.
Dietro le quinte si annidano i suoi bisogni più arcaici, come quelli primari fisiologici, connessi con il benessere fisico proprio e della famiglia.
Contemporaneamente, il paziente, o meglio colui che sta decidendo di diventarlo oppure no, si interroga sulle possibilità che questo signore che ha davanti possa corrispondere alle sue aspettative di guarigione, possa donargli quella sicurezza di cui ha bisogno, lo sollevi da sofferenze antiche e mai risolte. Lo osserva attentamente, studiando ogni sua mossa, cercando i varchi di passaggio per le inevitabili difese contro il cambiamento, valutando silenziosamente se sia proprio la persona adatta alle sue necessità.
E’ animato da interessi vari tra cui quello di cambiare le condizioni del proprio stare, forse meno quelle del proprio essere, pur tuttavia almeno a parole, concorda quasi su tutto col terapeuta, riservandosi più o meno velatamente spazi di manovra personali per contrapporsi al fastidioso bisogno di potere di lui.
Comunque, almeno all’inizio, le motivazioni di affiliazione di entrambi, finiscono per prevalere e per agevolare le prime basi di una alleanza terapeutica sul cui destino pochi sarebbero disposti a scommettere.
Nel corso del cammino successivo, ognuno dei due cercherà di rafforzare le proprie posizioni alla ricerca di soddisfacimenti di bisogni che non sempre saranno tra di loro complementari. Il terapeuta cercherà le conferme al proprio bisogno di potere ( sono io il detentore del meccanismo della guarigione ), e di riuscita (il miglioramento è in gran parte merito mio), e abilmente cercherà di agevolare e soddisfare i bisogni di affiliazione del paziente, così da essere da lui preferito ad altri e amato disinteressatamente (controdipendenza).
Da parte sua il paziente, almeno in questa prima fase, sente prevalere in lui forti bisogni di dipendenza che gli fanno vedere il terapeuta come un genitore perfetto e onnipotente.
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gruppi-bisognosi.pdf Argomento approfondito nel corso di riunioni coordinate dal dott. Baldoni con i colleghi umbri appartenenti alla Società Italiana di Psicoterapia Analitica dei Gruppi di Roma. |