La psicofarmacologia è la branca della medicina e della farmacologia che si occupa di cercare le correlazioni tra le azioni di un farmaco a livello cerebrale e le influenze conseguenti sul comportamento dell’individuo, individuando il legame tra le modificazioni biochimiche cerebrali e le ricadute sul versante del comportamento psicopatologico.
La ricerca farmacologica industriale, infatti, è oggi in condizione di produrre psicofarmaci sempre maggiormente efficaci e tali da intervenire positivamente su varie psicopatologie, anche molto serie, che fino a qualche anno fa, risultavano scarsamente sensibili ai vecchi farmaci.
In medicina con il termine di psicofarmaci si definiscono tutte quelle sostanze farmacologiche che agiscono sul sistema nervoso centrale. Esse possono essere classificate in base al tipo di molecole che le compongono o in base all'effetto terapeutico sulla sintomatologia psicopatologica.
Fra esse vanno annoverati:
Ciascuna di queste categorie può contenere molecole appartenenti a classi anche molto diverse tra loro.
A causa della suddetta eterogeneità delle molecole che entrano nella composizione dei gruppi di farmaci sopraelencati, si possono avere effetti terapeutici difformi, pur utilizzando gli stessi prodotti, sia in relazione alle caratteristiche biologiche dei soggetti che li utilizzano, sia in relazione ai vari quadri sintomatologici per i quali vengono impiegati, e sia, inoltre, per le varie modalità di somministrazione degli stessi (dosaggio, durata del trattamento, effetti secondari, costanza nella assunzione, ecc,).
Abitualmente, tuttavia, essi ottengono lo scopo di attenuare i sintomi dei disturbi psicologici per curare i quali sono stati prescritti dallo psichiatra. Va ricordato, a questo proposito, che nella prescrizione degli psicofarmaci devono essere tenuti in debito conto da parte del medico, sia gli effetti collaterali, sia l’eventualità di un loro improprio utilizzo, con possibili effetti dannosi sulla salute del paziente, così pure la comparsa di manifestazioni di astinenza o la ricomparsa della sintomatologia psicopatologica, nel caso di una sospensione improvvisa e arbitraria della cura.
Il meccanismo d’azione di tutti gli psicofarmaci è riconducibile a modificazione del metabolismo dei neurotrasmettitori, a livello delle sinapsi tra un neurone e l’altro, sia con effetti stimolatori, sia inibitori. [...]
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psicofarmacologia-giorgio-baldoni.pdf Relazione del dr. Giorgio Baldoni di Foligno (Perugia) Sommario
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